domenica 4 ottobre 2015

IL MIO GRASSO, PAZZO PORTIERE CAMPANO.


Quando entrerete in uno spogliatoio di qualunque squadra in qualunque paese distinguerete dalla marmaglia di pazzi scatenati un ragazzo silenzioso e tranquillo che sta seduto a togliersi i guantoni; quello è il portiere, un ragazzo pacifico e riflessivo che passa i suoi 90' tra se e se, interpellato solo quando c'è da piazzare la barriera... Ed invece no, oggi vi parlerò di un portiere che faceva esattamente l'opposto di quello che fa un portiere; oggi vi parlo di Sasà Soviero.
Forse quei 40 secondi di inno alla fratellanza umana che Soviero ha recapitato al guardialinee in un tranquillo Brescia-Genoa (dove il nostro eroe difendeva la porta del Grifone) sono ormai parte integrante della letteratura italiana, ma non molti conoscono di Soviero il lato "buono"  ovvero il perchè di quelle escalation di offese, violenze verbali (e non) che l'hanno reso tanto famoso: il suo sfrenato, incontrollabile, desiderio di difendere la porta contro tutto e tutti, con la visceralità che solo lui sa’ dare.
Ma forse non è tutto, anzi, sicuramente non lo è; Sasà prima ancora che la porta difende la dignità della squadra; come quella volta che gli sventurati panchinari del Messina dissero a lui e a tutto il Venezia: -ma chi ti fa dannare l'anima così? Tanto siete già in serie C- Ecco, in quei momenti il cuore di Soviero smette di pompare sangue al cervello ed esce fuori il Soviero versione Karate Kid che prende a sberle tutto il Messina.
Giusto o sbagliato questo è Soviero e io lo amo così com'è; messo nell'elenco dei cattivi dai moralisti che intanto si vendevano le partite e additato dalla Lega che intanto pensava a guadagnare più che poteva sulla nostra pelle; lo giudicavano un “cavallo pazzo” solo perché era uno che anteponeva il suo pensiero ai soldi, uno che non potevi “comprare” e che non si piegava alla decisione di chi comandava; insomma anche lui era un mediano.

Giusto o sbagliato IO STO E STARÒ SEMPRE DALLA PARTE DI SOVIERO.

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