sabato 3 ottobre 2015

SANSOVINI, LA STORIA DEL SINDACO DI PESCARA.


Come secondo articolo vi voglio parlare del capitano della mia squadra del cuore, un campione inossidabile forte e deciso: Marco Sansovini.
Molto probabilmente se chiedessi ad un bambino tifoso del Pescara quale sia il suo giocatore preferito che abbia mai vestito la maglia del Pescara risponderebbe uno dei tre “dell’avemaria”; è superfluo dire chi siano questi tre, poichè penso che chiunque sia, anche distrattamente, entrato in un bar abruzzese nell’ormai lontano (più calcisticamente che temporalmente) 2012 abbia sentito più volte invocare uno di questi nomi più del Padreterno durante una partita della banda Zeman.
Ecco, penso che pure io risponderei sicuro: Verratti; ma solo per un motivo, l’abruzzesività  non si può conquistare sul campo, ci si nasce; e questo per me è un grande rammarico perché credo che a livello di attaccamento alla casacca bianco-azzurra ci sia un giocatore ancora più “pescarese” di Verratti ed è Marco Sansovini.Marco Sansovini nasce a Roma il 17 giugno 1980, è una prima punta agile dotato da una grande visione ecc… Penso che sia inutile tediarvi facendo un’oggettiva analisi della carriera del Sindaco, ma sia meglio parlare  di cosa abbia fatto per essere cosi’ amato da noi adriatici.
Tutto ha inizio la nottata del 31 agosto 2007 durante quell’asta di giocatori a prezzi di saldo che è l’ultima giornata di Calciomercato; il Pescara si aggiudica un giovane attaccante in prestito annuale secco dal Grosseto, la squadra adriatica  veniva da un momento delicato della sua storia, infatti versava in cattivissime acque a livello economico e il calciatore romano era venuto per salvare il salvabile (almeno a livello sportivo).
Ed infatti Marco mette a segno 16 gol aggiudicandosi lo scettro di capocannoniere della squadra e traghetta la squadra ad un miracoloso settimo posto, ad un centimetro della zona play-off che solo sei mesi prima era un autentico miraggio; ma il Grosseto, vedendo il suo bomber far tanto bene decide di metterlo al centro del progetto nell’anno venturo in serie B, e anche li’ Marco segna i suoi 15 gol stagionali (riconquistando il titolo di capocannoniere dei maremmani).
Ed è forse qui che scocca la scintilla tra Pescara e Sansovini, infatti il bomber decide di scendere di categoria per riabbracciare il Delfino (ormai uscito dalla crisi economica); il resto della carriera biancoazzurra di Marco è sotto gli occhi di tutti, 54 gol in 160 partite che ne fanno il miglior marcatore all-time del Pescara e un legame strettissimo con la città adriatica; ma di tutti gol, giocate, partite, stagioni, prestazioni che voglio ricordare c’è soprattutto il comportamento avuto dall’attaccante nella stagione “magica” 2011-2012 dove nel pieno della carriera ha accettato un ruolo di chioccia per Insigne e Immobile per il bene della squadra e del gioco.
Io sono fermamente convinto che quell’atteggiamento valga più dei gol e degli assist che ci ha regalato, e racconti Marco più della cronistica dei campionati che ha disputato, perché in questo caso la storia è bugiarda, non aver visto Marco con la casacca biancoazzurra in Serie A è un “falso storico” su cui forse la dirigenza sgangerata affidata a Delli Carri dovrebbe ragionare; per alcuni  l’ultimo treno utile  per scongiurare questa mancanza si è fermato alla stazione di Bologna nel giugno scorso, più precisamente al 90esimo del secondo tempo; ma non ci credo, NON CI VOGLIO CREDERE… Il SINDACO CI (RI)PORTERA’ IN SERIE A!!!!!!

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