sabato 17 ottobre 2015

LONDRA: LA CITTA' DEL CALCIO.

Quando due anni fa visitai il museo del calcio di Manchester (esperienza consigliatissima a tutti) la guida ci pose una domanda che mi lasciò basito e alla quale non risposi subito; la domanda era: “Qual è la città più importante nel mondo del calcio?.
Questa è una delle classiche “belle domande” perché se Milano è l’unica che puo’ vantare due squadre vincitrici di almeno una Champions League (in totale ben 10), i madrileni sono gli unici che possono affermare di aver visto un derby in finale della massima competizione continentale(ma tanto noi teniamo per il Rayo), e che dire di Buenos Aires? La città dove si tiene il derby più “caldo” e romantico al mondo, oppure  la stessa Manchester che può reclamare un posto grazie alla storia (e ai soldi) dello United e al petrolio del City.
Ecco, come vedete le città sono molte anche se eliminiamo a priori un gran numero di città degne di nota (da Rio fino a Belgrado passando per Torino); ora vi chiederete quale tra quelle prima citate ho scelto…  Bhe nessuna, perché ho deciso di scegliere Londra.
Se siete tifosi e appassionati di calcio “di facciata” penserete che la scelta sia derivata dalla moltitudine di stelle che splendono ogni domenica pomeriggio nei campi della città più popolosa della EU; ed invece ho scelto Londra perché ha un gran numero di squadre che hanno prima dei soldi una tradizione che è fuori dalla portata di molte squadre ben più blasonate.
Partiamo da un fatto, la storia delle squadre londinesi si comprende bene solo se si capisce bene dove siano collocate sul suolo comunale, ecco perché dividerò le 14 squadre inglesi (nelle prime 4 divisioni) non per blasone o trofei ma per quartiere di appartenenza; pronti? Andiamo!

 
North London Derby: Arsenal-Tottenham.                                                  
Iniziamo subito con un uno dei piatti “forti” che Londra può offrirci, il derby più antico e sicuramente quello più sentito dai londinesi (ma non dai tifosi non cittadini): Arsenal-Tottenham.
Iniziamo col dire che questo non è un derby “di nascita” infatti lo è diventato; poiché l’Arsenal  solo nel 1913, con la costruzione  di Highbury, si trasferisce dal Sud al Nord di Londra, invadendo il bacino d’utenza degli Spurs.
Ma i battibecchi non finiscono qui, infatti l’Arsenal è stato fondato nel 1886 a Woolwich da un gruppo di operai dell’omonima fabbrica di esplosivi, la Royal Arsenal (da qui il soprannome “The Gunners”, i cannonieri”), quindi i Gunners possono contare su un gruppo di tifosi appartenenti al ceto medio-basso di Londra; a differenza del Tottenham che, fu costituito nel 1882 da alcuni studenti di grammatica della All Hallows Church membri dell’Hotspur Cricket Club e che è famoso per essere la squadra degli ebrei di Londra tanto da essere chiamati in senso dispregiativo “Yids” (contrazione di “yiddish”, giudei).
Quindi gli operai di Londra (con anche la comunità africana) si scontrano con gli ebrei (che spesso occupano una posizione dominante nell’economia londinese).
Insomma vi è una lotta sia territoriale ma anche (e soprattutto) una sociale.
Parere personale da mediano:  Purtroppo l’Arsenal, anche se dovrebbe essere la squadra del popolo, si è venduta facilmente l’anima abbandonando Highbury per trasferirsi in quell’ammasso di seggiolini riscaldati e negozi che la gente chiama Emirates Stadium; mentre gli Spurs sono rimasti fedeli alla tradizione e conservano tutt’ora  la loro storica tana che dall’esterno è facilmente scambiabile per un palazzo residenziale, in perfetto stile British. Tifo Tottenham.

 
East London Derby: West Ham-Millwall.
Di questo derby ho già parlato indirettamente nell’articolo sul Millwall; infatti tra tutti i derby è quello meno famoso ma senza ombra di dubbio quello più violento, dato che le due società potevano godere negli anni ’80 e ’90 degli hooligans più feroci che ci fossero in circolazione.
La rivalità era iniziata come una fiera rivalità tra una squadra di costruttori di navi ed una di operai portuali, ma ben presto  si è trasformata in aperta ostilità durante lo sciopero generale del maggio 1926 quando tutti gli operai dei Royal Docks, sulla sponda nord del Tamigi (la zona di West Ham) fecero sciopero, mentre i portuali dei Millwall Docks continuarono a lavorare. Quel conflitto tra operai in sciopero si trasferì sui campi da calcio, infiammando la rivalità tra le due squadre e dando origine all’East London Derby.
Parere personale da mediano:  OBVIOUSLY MILLWALL.

 

West London Derby: Chelsea- Fulham.
Il termine “West London Derby” raggruppa in sé diverse partite, che si possono disputare tra le varie squadre dei quartieri nella zona a ponente della capitale: il Brentford, il Chelsea, il Fulham e il Queens Park Rangers.
Ad oggi, l'incontro senza dubbio più tradizionale di questa particolare stracittadina è quello che vede opposti due team aventi le proprie sedi a pochissimi passi di distanza: il Chelsea e il Fulham.
Il Fulham è stato fondato nel 1879, è la squadra di calcio inglese più vecchia della Lega. Lo stadio Craven Cottage (25.000 spettatori) situato sulle rive del Tamigi a Royal Borough of Kensington and Chelsea, è secondo me il più suggestivo al mondo (si’ anche noi mediani abbiamo un cuore); il Fulham pero’ non ha mai goduto di un gran seguito.
Il Chelsea invece ha sonnecchiato in Premier League per gran parte della sua storia, risvegliandosi solo quando un esaltato petroliere russo ha deciso di far vincere qualcosa anche a Londra e non solo a Manchester. Anche il Chelsea come le due squadre del East di Londra poteva contare su un nutrito numero di hooligans, infatti la tifoseria del Chelsea si è costruita la fama di “tifoseria di destra”, nazionalista e talvolta razzista (l’episodio accaduto a Parigi 2 anni fa ne è la riprova).
Parere personale da mediano:  Penso abbiate capito che detesto le squadre che si creano una storia grazie ai soldi del petrolio russo o arabo, e poi… Come si fa ad non amare Craven Cottage?!

 
Spero che la tradizione delle squadre londinesi vi sia piaciuta, anche perché per noi mediani puoi avere quanti soldi o i trofei che vuoi,  ma se non hai una tradizione dietro di te , NON HAI NIENTE.

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